In tutte le storie ci sono dei protagonisti e, sempre in tutte le storie, c’è una morale. Protagonista della nostra storia è San Nicola. La morale della nostra storia, invece, è che non serve essere santi per fare miracoli. Com’è possibile? Semplice: San Nicola o, meglio, Nicola non fa ciò che fanno gli eroi quando sconfiggono il male sfrecciando nei cieli; Nicola fa quello che fanno le persone comuni quando scelgono il bene con i piedi per terra. Nicola non è super, non è di un altro pianeta, non è l’inarrivabile solitario. È speciale perché normale, “accessoriato” di buone qualità e voglia di fare. Pensiamo adesso che Nicola possa essere non solo una persona, ma tante, tanti di noi. O ancora meglio, tutti noi insieme.
Il protagonista di questa storia è liberamente ispirato alla figura di San Nicola, uno dei santi più popolari, se non il più popolare al mondo. Questo è stato possibile anche grazie alla sua personalità che univa una grande fermezza nella fede, una altrettanto decisa propensione alla verità e al dialogo; un temperamento forte, determinato, sensibile alla giustizia e pronto all’impegno etico e sociale. La sua è una personalità che si potrebbe addirittura definire “imperfetta”: si arrabbia, impreca, si lascia scappare un ceffone, si sporca le mani, ma lo fa sempre per perseguire il bene. È a lui, nella sua veste di “uomo Nicola” che guardano le nostre idee. E la straordinarietà delle scelte e delle azioni di ogni giorno, praticate insieme agli altri per raggiungere un obiettivo comune, un cambiamento positivo, è ciò che noi definiamo il nostro “miracolo possibile”.
È con queste premesse che Be Nicholas prende la forma della nostra ambizione. Vogliamo dar vita a una comunità di persone diverse tra loro per età, provenienza, cultura, passioni, idee e professioni, accomunate da un’unica aspirazione: quella di essere Nicola, farci promotori di una nuova forma di cittadinanza attiva e partecipata, per realizzare, insieme, cambiamenti sociali a partire dal nostro quotidiano. Non santi, quindi e nemmeno eroi, ma persone normali, ordinarie, disponibili ad acquisire una nuova consapevolezza e una nuova responsabilità sociale. Una visione del bene che ha il valore dell’insieme: pensieri, idee, pratiche, azioni possibili da parte di ciascuno e, ancor di più, da parte di tutti. Crediamo anche che, partendo dal basso, da qui e da oggi, dal contesto più prossimo a noi, possiamo scegliere di valorizzare, nella nostra comunità, la solidarietà, la parità di genere, la sostenibilità; possiamo provare a ridurre le disuguaglianze, a valorizzare l’istruzione e la cultura, il lavoro dignitoso, il rispetto dell’ambiente. Piccole azioni concrete per raggiungere obiettivi che, proiettati in una dimensione più grande, sono coerenti con quelli fissati dall’ONU per la sua Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. Un’agenda che, diversamente, potrebbe apparire lontana, nel tempo, nella realizzabilità ma anche nella responsabilità.
Per noi, l’elemento naturale in cui generare e sviluppare Be Nicholas è l’umorismo: esso non ama l’oscenità, esclude la beffa e si distingue dalla satira e dal sarcasmo, più amari e pungenti. L’umorismo è, al contrario, un “lubrificante sociale”, aiuta a rafforzare la socializzazione, favorisce un atteggiamento amichevole, rilassato, di complicità e di forte attenuazione della gerarchia, in cui anche gli errori e i comportamenti sbagliati sono indicati con più leggerezza. Permette la percezione di un mondo ricco di incongruenze; facilita lo spaesamento, inteso come rinuncia al proprio punto di vista, ai propri schemi, concedendosi la libertà di acquisirne di nuovi; attiva forme più dinamiche di attenzione e reattività e predispone, di conseguenza, a dare risposte originali, efficaci e positive agli eventi e ai fatti circostanti. Inteso in questo senso, l’umorismo è uno straordinario strumento pedagogico per l’educazione, l’apprendimento, il sapere e il saper fare, per tutte le età.
In tutte le storie ci sono dei protagonisti e, sempre in tutte le storie, c’è una morale. Protagonista della nostra storia è San Nicola. La morale della nostra storia, invece, è che non serve essere santi per fare miracoli. Com’è possibile? Semplice: San Nicola o, meglio, Nicola non fa ciò che fanno gli eroi quando sconfiggono il male sfrecciando nei cieli; Nicola fa quello che fanno le persone comuni quando scelgono il bene con i piedi per terra. Nicola non è super, non è di un altro pianeta, non è l’inarrivabile solitario. È speciale perché normale, “accessoriato” di buone qualità e voglia di fare. Pensiamo adesso che Nicola possa essere non solo una persona, ma tante, tanti di noi. O ancora meglio, tutti noi insieme.
Il protagonista di questa storia è liberamente ispirato alla figura di San Nicola, uno dei santi più popolari, se non il più popolare al mondo. Questo è stato possibile anche grazie alla sua personalità che univa una grande fermezza nella fede, una altrettanto decisa propensione alla verità e al dialogo; un temperamento forte, determinato, sensibile alla giustizia e pronto all’impegno etico e sociale. La sua è una personalità che si potrebbe addirittura definire “imperfetta”: si arrabbia, impreca, si lascia scappare un ceffone, si sporca le mani, ma lo fa sempre per perseguire il bene. È a lui, nella sua veste di “uomo Nicola” che guardano le nostre idee. E la straordinarietà delle scelte e delle azioni di ogni giorno, praticate insieme agli altri per raggiungere un obiettivo comune, un cambiamento positivo, è ciò che noi definiamo il nostro “miracolo possibile”.
È con queste premesse che Be Nicholas prende la forma della nostra ambizione. Vogliamo dar vita a una comunità di persone diverse tra loro per età, provenienza, cultura, passioni, idee e professioni, accomunate da un’unica aspirazione: quella di essere Nicola, farci promotori di una nuova forma di cittadinanza attiva e partecipata, per realizzare, insieme, cambiamenti sociali a partire dal nostro quotidiano. Non santi, quindi e nemmeno eroi, ma persone normali, ordinarie, disponibili ad acquisire una nuova consapevolezza e una nuova responsabilità sociale. Una visione del bene che ha il valore dell’insieme: pensieri, idee, pratiche, azioni possibili da parte di ciascuno e, ancor di più, da parte di tutti. Crediamo anche che, partendo dal basso, da qui e da oggi, dal contesto più prossimo a noi, possiamo scegliere di valorizzare, nella nostra comunità, la solidarietà, la parità di genere, la sostenibilità; possiamo provare a ridurre le disuguaglianze, a valorizzare l’istruzione e la cultura, il lavoro dignitoso, il rispetto dell’ambiente. Piccole azioni concrete per raggiungere obiettivi che, proiettati in una dimensione più grande, sono coerenti con quelli fissati dall’ONU per la sua Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile. Un’agenda che, diversamente, potrebbe apparire lontana, nel tempo, nella realizzabilità ma anche nella responsabilità.
Per noi, l’elemento naturale in cui generare e sviluppare Be Nicholas è l’umorismo: esso non ama l’oscenità, esclude la beffa e si distingue dalla satira e dal sarcasmo, più amari e pungenti. L’umorismo è, al contrario, un “lubrificante sociale”, aiuta a rafforzare la socializzazione, favorisce un atteggiamento amichevole, rilassato, di complicità e di forte attenuazione della gerarchia, in cui anche gli errori e i comportamenti sbagliati sono indicati con più leggerezza. Permette la percezione di un mondo ricco di incongruenze; facilita lo spaesamento, inteso come rinuncia al proprio punto di vista, ai propri schemi, concedendosi la libertà di acquisirne di nuovi; attiva forme più dinamiche di attenzione e reattività e predispone, di conseguenza, a dare risposte originali, efficaci e positive agli eventi e ai fatti circostanti. Inteso in questo senso, l’umorismo è uno straordinario strumento pedagogico per l’educazione, l’apprendimento, il sapere e il saper fare, per tutte le età.
La vita del Santo di Myra è caratterizzata dalla grande fede: bussola che ha orientato ogni giorno le sue azioni e vera fonte dell’energia con cui le ha condotte a compimento, scegliendo di agire sempre in base alla sua coscienza.
Santo donatore per eccellenza, Nicola fa della generosità il vero simbolo della sua figura. Il dono, senza nulla in cambio, è caratteristico dell’umiltà con cui si prende cura degli altri, mettendosi in gioco in prima persona e promuovendo giustizia, dialogo e apertura all’altro.
Non solo parole per Nicola, ma il bene espresso attraverso i suoi gesti, a volte anche quelli più semplici. Un Santo delle azioni, che sono espressione fattiva dei suoi stessi valori: con indole energica, si rimbocca le maniche e non si sottrae alla fatica per amore del prossimo.
Vero e proprio motore dell’agire dell’uomo: credere in sé stessi, nelle potenzialità del proprio pensiero, nella consapevolezza delle proprie scelte, nell’efficacia delle proprie azioni: crederci, insomma.
La visione di sé stessi come parte di una comunità. Un punto di vista che si allarga a macchia d’olio e dal micro si apre al macro. Dove la partecipazione, il confronto con l’altro e la generosità sono espressioni di un bene collettivo.
Un pensiero, l’idea condivisa di provare a cambiare qualcosa intorno a noi. E poi l’azione che, realizzata insieme agli altri, assume il carattere di una straordinaria impresa partecipata. Un miracolo possibile.
Visita i siti www.basilicasannicola.it e www.stnicholascenter.org
Una carta d’identità per riconoscerci come parte della stessa comunità, dello stesso popolo senza confini; valida per l’espatrio da una visione della realtà in cui “tanto è sempre stato così”.
Compila il form per ricevere la tua carta d’identità ed entra così nella comunità Be Nicholas. Vai alla pagina “mattoncini” e utilizza il numero della tua nuova carta d’identità per scoprire qual è il tuo mattoncino!
Puoi stampare la tua carta d’identità su un normale foglio A4, ritagliarla, piegarla in quattro e portarla con te.
Se incontri problemi con l’emissione della carta d’identità o se la tecnologia non ti è mai stata amica, non rinunciare, scrivici a: info@benicholas.org.
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Be Nicholas - Non serve essere santi, per fare miracoli
è un progetto di Eventialevante s.r.l. in collaborazione
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